in rilievo

Dal lessico famigliare
all’autobiogrammatica

di

Attraverso le parole della propria infanzia e adolescenza, di quelle ereditate dai genitori e quelle usate al liceo, Tommaso Giartosio affida la propria vita a un io narrante in Autobiogrammatica (Minimum fax).

Il cercatore del film perduto
tra la storia e la leggenda

di

Presentato al Bergamo Film Meeting il documentario Au cimetière de la pellicule di Thierno Souleymane Diallo, sorta di road movie dalla Guinea a Parigi sulle tracce di un film scomparso.

Fabbriche di sogni e di iuta:
il docufilm The Golden Thread

di

Dal taglio e dall’essiccazione della canna lungo il fiume, alla tessitura, la regista Nishtha Jain riprende l’intera filiera della lavorazione della iuta in The Golden Thread presentato al Bergamo Film Meeting.

A che punto è la settima arte:
il programma di BFM 2024

di

Panoramica sul festival orobico: retrospettive (Eric Rohmer, Sacha Guitry), cinema contemporaneo europeo (Frederikke Aspöck, Lukas Moodysson, Metod Pevec), opere in concorso di finzione e documentari, cinema d’animazione portoghese ed eventi speciali.

Ciò che non siamo,
ciò che non vogliamo

di

Il lungotermismo e la critica: al testo fondamentale di questa ambigua ideologia (Che cosa dobbiamo al futuro di William MacAskill, Baldini+Castoldi) risponde il pamphlet L’utopia dei miliardari di Irene Doda (Tlon).

Apocalittici e integrati
nell’era algoritmica

di

Nel saggio La dittatura degli algoritmi (Krill Books) il sociologo Paolo Landi descrive un capitalismo che tramite camere d’eco e bolle di filtraggio incentiva la nostra unica visione del mondo.

Alan Wake 2, boschi weird
e orrore del quotidiano

di

Alan Wake 2 è un horror psicologico che chiama David Lynch e Twilight Zone davanti a un David Letterman interdimensionale che se la ride sul disordine delle stanze creative dell’umanità.