Variazioni sul tema
dell’eterno tormento

Thomas Ligotti
La straziante resurrezione
di Victor Frankenstein
Traduzione di Luca Fusari

il Saggiatore, Milano, 2018
pp. 93, € 15,00

Thomas Ligotti
La straziante resurrezione
di Victor Frankenstein
Traduzione di Luca Fusari

il Saggiatore, Milano, 2018
pp. 93, € 15,00


“Il destino di Frankenstein nel romanzo originale era una degna punizione del suo crimine? E la vita della sua creatura si poteva rendere ancora più tormentosa? Si potrebbe convenire che il dolore inflitto dalla giovane Mary Shelley all’uno e all’altro possa bastare. Ma a volte i lettori di storie dell’orrore non sono sazi delle tragiche agonie offerte alla loro approvazione. E se tra essi c’è un autore dell’orrore, la posta in gioco può raggiungere le vette dei torvi cieli gotici. Ciò non avviene per puro amore di sadismo, il dare alla vite un altro giro per il piacere di strappare nuove urla ai torturati. Si compie – è stato compiuto – a mo’ di autoflagellazione vicaria, brutalissimo schiocco di frusta che colpisce alla schiena i personaggi di fantasia e distrae l’autore dai colpi che la vita reale infligge a lui in uno specifico momento dell’esistenza”
(Ligotti, 2018).

È con questo intento dichiarato nella prefazione che Thomas Ligotti, autore di culto che comincia a essere ben noto anche ai lettori italiani, si è avvicinato alla materia raccolta in questo libricino, apparso per la prima volta negli USA nel 1994 per Silver Salamander Press e poi ripreso da Centipede Press nel 2011 in un’edizione rivista e completata da undici sontuose illustrazioni di Harry O. Morris (che corredano anche questo articolo, ndr). Sia il volume originale che la sua ultima riedizione, data alle stampe in una tiratura limitata di 500 copie, sono andate presto esaurite e ormai è possibile rintracciarle solo nel circuito del collezionismo a cifre che rasentano la follia.
Il lettore italiano è stato più fortunato. Nella sua edizione del 2018 il Saggiatore ha optato per un volumetto rilegato, inserito nella collana La Cultura, senza limiti di tiratura. Nondimeno va detto che, vista anche la grafica essenziale delle copertine delle edizioni americane, il lavoro di Mike Bell scelto per portare il titolo nelle librerie italiane, benché originale, è un pugno nell’occhio che stride con i contenuti, frutto di un gioco molto sottile e raffinato da parte di uno degli autori più filosofici e cerebrali che ci siano in circolazione.

Quello che deriva dalla lettura dei raccontini de La straziante resurrezione di Victor Frankenstein è infatti un piacere eminentemente intellettuale. Se si eccettua la prefazione, l’abisso nichilista che attende il lettore in ogni racconto di Ligotti e non solo nelle pagine della Cospirazione contro la razza umana da questa raccolta risulta pressoché bandito, sostituito da una leggerezza insospettabile e da una delicatezza che tradisce un rispetto estremo, perfino ingiustificato da parte di un autore che ha saputo meritarsi il suo posto tra i grandi della letteratura weird (e non solo). I diciannove pezzi qui riuniti, lunghi in media un paio di paginette, sono per lo più dei bozzetti che compongono una sorta di aneddotica apocrifa intorno ad alcune figure chiave dell’iconografia dell’orrore. Dal dottor Moreau all’uomo lupo, dal conte Dracula al dottor Jekyll, passando per Victor Frankenstein, Ligotti si toglie il capriccio di aggiungere una o due pagine al mito che ammanta questi personaggi ormai entrati nell’immaginario collettivo.
Come l’erpice di Kafka evocato nelle memorabili battute finali della postfazione, il cui pregio trascende il semplice inquadramento dello spirito di questa raccolta e riesce a illuminare la poetica di Ligotti nella sua totalità, la penna dell’autore accompagna le loro storie “un passo o due più in là sul sentiero del dolore”. Così il gusto del macabro diventa quasi sadismo, mentre assistiamo al contrappasso di Frankenstein o alla perpetuazione del tormento di Dracula e del signor Hyde, ai folli esperimenti di Moreau o al triste disinganno del licantropo Lawrence Talbot, del fantasma dell’Opera o di Emily St. Aubert scampata ai Misteri di Udolpho di Ann Radcliffe, tutti attraversati da una comune vena di humour nero.

Meritano una menzione a parte i titoli delle ultime due sezioni, dedicati alla memoria di Edgar Allan Poe e H. P. Lovecraft, sulla cui opera e mitologia Ligotti intesse alcune delle composizioni più riuscite del lotto. Il primo rivive in tre racconti che mettono davanti a uno specchio deformante le storie di William Wilson, di Ligeia e degli Usher. Lo scrittore di Providence viene invece rievocato nella irredimibile condanna dell’Estraneo, uno dei suoi tanti alter ego, oltre che sul letto di morte, in uno sketch che funge al contempo da epilogo e da culmine del gioco spietato imbastito con questa raccolta. Ma l’apice visionario del volume è rappresentato dalla blasfema illuminazione che Ligotti appronta per il professor Francis Wayland Thurston da Boston, che i lettori conoscono dalle sue rivelazioni su certi culti ancestrali contenute nel Richiamo di Cthulhu. Queste storie che completano il volume si riallacciano idealmente alla ripresa del racconto di Kafka Nella colonia penale che citavamo sopra, che Ligotti porta a esempio delle possibili riscritture dei classici che non hanno purtroppo trovato posto in “questo museo di lamenti riecheggianti in eterno e di smorfie deformate all’infinito”. E chiudono un cortocircuito con la prefazione celebrando l’ascendenza di tre giganti della letteratura la cui lezione è stata magnificamente recepita da questo maestro contemporaneo dell’orrore.
La straziante resurrezione di Victor Frankenstein non è un libro per tutti e di certo non costituisce il modo migliore per avvicinarsi all’opera di Ligotti. Ma tutti i lettori che hanno ormai imparato a conoscerlo e ad apprezzarne la scrittura e la saggezza non dovrebbero lasciarselo sfuggire: la lettura di questi racconti li terrà incollati alla pagina come se stessero ascoltando la rivisitazione dei classici dalla voce ambigua dell’autore stesso. Sarà un viaggio breve. Ma per loro fortuna potranno reiterarlo all’infinito, come una forma privata di piacere e di intimo tormento.

Letture
  • Franz Kafka, Il messaggio dell’imperatore, Adelphi, Milano, 2013
  • Thomas Ligotti, I canti di un sognatore morto, Perseo Libri, Bologna, 2007
  • Thomas Ligotti, Lo scriba macabro, Elara Libri, Bologna, 2015
  • Thomas Ligotti, Teatro Grottesco, il Saggiatore, Milano, 2015
  • Thomas Ligotti, La cospirazione contro la razza umana, il Saggiatore, Milano, 2016
  • Thomas Ligotti, Nottuario, il Saggiatore, Milano, 2015
  • Howard Phillips Lovecraft, Tutti i racconti, Mondadori, Milano, 2017
  • Edgar Allan Poe, Obscura. Tutti i racconti, Mondadori, Milano, 2018