Regina di Cuori: Gemma Teller

Gemma Teller
Interprete: Katey Sagal

Sons of Anarchy
Ideazione: Kurt Sutter
2008 – 2014 (sette stagioni)

Gemma Teller
Interprete: Katey Sagal

Sons of Anarchy
Ideazione: Kurt Sutter
2008 – 2014 (sette stagioni)


La massima che dietro ogni grande uomo c’è sempre una grande donna, è esacerbata in Sons of Anarchy, poiché dietro un intero club vi è solo una sola, tremenda, inarrestabile e inamovibile donna: Gemma Teller. Come forza propulsiva lei scombina i piani, conserva segreti indicibili e trucca le carte, cela verità essenziali e storpia i fatti reali per proteggere sé e la sua famiglia, ossia l’intero club denominato Sons of Anarchy.
Gemma è il club, è madre, amica, amante di tutti i componenti della banda, è una figura forte e indipendente che ha sempre dovuto lottare per trovare il suo spazio nel mondo e per vivere la vita che voleva.
Nativa di Charming, città fittizia della California, Gemma scappò di casa all’età di sedici anni per tornare dieci anni dopo con un figlio e un club motociclistico. Figlia del pastore locale, si sposò con John Teller da cui ebbe Jax e Thomas, ma la morte del secondogenito ad appena sei anni, la portò ad allontanarsi da un marito che iniziava a vivere in maniera differente l’idea del club e che si chiuse in sé stesso per affrontare la perdita del figlio (in sé stesso e tra le braccia di una donna conosciuta in Irlanda). Gemma rispose al dolore sovraccaricando di affetto e senso di protezione il primogenito, riversando su di lui quell’amore che avrebbe avuto per il secondo figlio, innescando con lui un rapporto di onnipresenza costante e assoluta in quasi tutti i fatti della sua vita. Di contrappasso, Jax assorbì instancabilmente l’amore iper-protettivo della madre, senza aver mai la forza di tagliare quel cordone ombelicale che sembrava divenuto un cappio in cui soffocare le sue libertà: prima tra tutte, l’amore sconsiderato che il giovane Jax provava nei confronti della giovane Tara.
Amata da tutti, segretamente o meno, Gemma decise di abbandonare lentamente e progressivamente il marito John per iniziare una relazione con Clay Morrow. John Teller, ormai perso nei suoi meandri filosofici, non poté che constatare l’odio e il disprezzo che l’ormai ex-moglie e l’amico provano per lui. Gemma vedeva John, il padre dei suoi figli come un debole, lontano da quell’uomo forte e vigoroso che l’aveva fatta innamorare, al contrario di Clay, un uomo degno di averla al suo fianco, un uomo che sarebbe potuto essere anche un ottimo esempio di virilità e forza interiore per quel giovane ragazzino, bisognoso di un padre e non di un idealista ai limiti dell’obsolescenza. Spaventata da quanto la debolezza ormai evidente di John potesse influenzare negativamente il figlio, Gemma diede il suo tacito consenso a Clay di sabotare la moto, uccidendo indirettamente quello che era stato suo marito e il suo primo amore.
Gemma rivelò così ciò che era veramente: una Regina di Cuori di un Paese delle Meraviglie, dove al silente grido di “tagliategli la testa!” uomini innamorati e affascinati dalla sua forza scattano sull’attenti per compiere i più atroci delitti e nascondere i più sporchi segreti.

Le relazioni pericolose e gli amori di sempre
Clay Morrow non è altro che un uomo rovinato dall’amore: egli riceve, come una benedizione, l’assenso di Gemma per uccidere John e, sempre da lei, l’assoluzione. Tutti i suoi peccati sembrano essere votati a un’unica santa, Gemma, la figlia del Pastore che incarica, benedice e assolve. Sarà pertanto lo stupore di Clay, nel vedersi tradito dalla donna che lui ha sempre pensato di amare e proteggere, ad annientarlo completamente: egli accetterà la sua fine e il suo destino senza opporre alcuna resistenza. Gemma, come con John, darà l’assenso a ucciderlo, dopo che Clay, in preda ad un raptus, l’aveva selvaggiamente malmenata: per lei Clay è morto e la corona di re deve passare a chi è più degno, o meglio, a chi lo è sempre stato, suo figlio.
Il vecchio sceriffo, poi custode bistrattato dell’autorimessa del club, Unser è l’esempio fulminante della forza distruttrice di Gemma: segretamente innamorato di lei fin da giovane, farà di tutto. Custode dei segreti più sporchi, Unser si aggrappa a quello che lui pensa sia amore, ma non è altro che profonda amicizia. Troppo vecchio però per cascarci, viene sballottolato in un mare di sentimenti contrastanti che lo avvicinano a colei che ancora sembra essere la bella ragazza di tanti anni prima e altri che lo allontanano da quella che sembra divenuta una perfida macchinatrice impicciona. Tuttavia l’amore vince su tutto e la fedeltà di Unser sarà infine totale, e nel momento di apice, ripagata nella sua tragicità.
Infine, tra le tante vittime della tela di Gemma, c’è Nero Padilla, magnaccia che gestisce una casa di appuntamenti, sarà l’ultima breccia nel cuore già malato di Gemma (la donna presenta una vistosa cicatrice sul petto, ricordo di un problema cardiaco congenito di cui soffrono anche i figli di Jax). Nero rappresenta quel poco di buono e sano e rimasto nell’anima nera di Gemma e che tenta in tutti i modi di venire fuori, ma come sentenzia Friedrich Nietzsche: se si guarda troppo a lungo nell’abisso, alla fine l’abisso ti guarda dentro. Gemma quando incontra Nero è oramai infetta di sé stessa, macchiata e malata della stessa malattia che sta infettando tutto il club.

L’amore di una madre, la forza di una donna, la dannazione di un figlio
Gemma si presenta da subito come un personaggio forte e complesso: diretta, tenace, combattiva, coraggiosa, insolente, spregiudicata, dimostra una forza senza eguali perfino di fronte ad avvenimenti distruttivi: Gemma viene stuprata dall’ultranazionalista West, braccio destro di Ethan Zobelle e manterrà il segreto per non compromettere ulteriormente il flebile legame tra Clay e Jax, (l’episodio è Albification, 2×01).
Forza che emerge anche di fronte a fatti perturbanti, come l’omicidio e lo scioglimento nell’acido da parte di The Cleaner Guy, un inespressivo Stephen King, della badante dell’anziano padre nell’episodio Caregiver (3×03). Tuttavia è una donna che prova forti emozioni e paure ansiogene, rimpianti e momenti di disperazione, in lei si vedono il dolore di una madre a cui viene strappato il figlio, quando ritornando a casa dopo settimane di latitanza, scopre che suo nipote è stato rapito e affranta dal dolore crolla a terra (nell’episodio Home, 3×04) e di una figlia che vede un padre oramai irriconoscibile costretto in una casa di cura, abbandonato e isolato nella sua memoria fallace (sempre Home, 3×04), ma anche i sensi di colpa lancinanti che la portano sull’orlo della pazzia (la sua confessione a voce alta in What a Piece of Work is Man, nell’episodio 7×09) e la straziante consapevolezza di essere lei la causa di tutto (Red Rose, 7×12).
“Tra passato e avvenire, la madre tesse lentamente la tela. Custodisce il tempo” (Bellour, 1973), è così che spiega il ruolo della madre Raymond Bellour: una parca che però non conosce il futuro, ma che ne plasma e ne controlla i fili, un essere umano ai limiti del mito che mischia in sé la follia macbethiana, epica sofoclea e modernità televisiva. Gemma è Lady Macbeth, Clitennestra e Giocasta, ma è anche Glenn Close in Damages e Edie Falco in The Sopranos. Amata da tutti diventa nel corso della serie il personaggio più odiato dagli spettatori: i suoi segreti e le sue bugie nauseano e irritano e stordiscono nella loro più assoluta mancanza di sincerità.

Una madre molto fuori dagli schemi
Gemma s’è spinta troppo in là per redimersi e gli spettatori lo sanno e non possono perdonarglielo: essa si dimostra il personaggio più contorto e sofferto di Sons of Anarchy, un guazzabuglio d’istinto materno e istinto omicida che rendono Gemma difficile da inquadrare, ma facile da giudicare e colpevolizzare.
La sua colpa più grande è essere madre e, ancor di più, la paura di perdere questa prerogativa. “[…] negli ultimi cinque anni alle madri è stato insegnato a chiedersi ansiosamente non tanto: ««Ho dato al mio bambino le pillole giuste?» quanto: «Ho dato al mio bambino un complesso di Edipo?». Altrimenti il modulo della concentrazione materna sul bambino come sostituto di un padre che non è mai a casa e di una vita comunitaria carente rimane immutato” (McLuhan, 1984).
Jax diventa l’unica ragione d’esistere e l’unico tesoro da custodire. La morte del piccolo Thomas all’età di soli sei anni le ha creato un forte disturbo e uno scompenso emotivo, arrivando a sovraccaricare in maniera eccessiva le persone a lei vicine e ad allontanare aggressivamente le altre: una volta che Jax diventa troppo grande per poterne controllare l’affetto, Gemma riversa il suo amore incondizionato e il suo bisogno di essere importante sui nipoti.
Lei necessita il controllo, tutto deve sapere e tutto le deve essere detto, poiché Gemma rappresenta il collante che unisce la famiglia, e per estensione il club. Lei sa sempre cos’è giusto per suo figlio e i suoi nipoti, è conscia del pericolo che Tara rappresenta per suo figlio, il suo tentativo di allontanarlo da lei e da Charming, poiché è questa la sua paura più grande: vedere suo figlio non aver più bisogno di lei. Invece Gemma è sicura di interpretare il bene e il giusto quando, interferendo negli affari del club, mettendo in pericolo i suoi componenti e creando tensioni al suo interno, tutto questo per una sua forma di principesca saccenteria e arroganza gnoseologica: “Le donne infatti non inventano le mete della società, ma le interpretano per i loro figli” (McLuhan, 1984).
Alla fine Gemma è la madre di tutti i componenti del club, è la madre di tutti i Sons, è colei che è causa scatenante di tutta la loro storia, è la loro generatrice e genitrice. Spostandosi su un piano metanarrativo, non solo Jax, ma Clay, Opie, Chibs, Bobby, Tig, Hap, Juice sono tutti suoi adepti e ignari adoratori, manovrati inconsapevolmente e inconsapevoli loro stessi rivelano la vera natura di Gemma e la sua forza sovrumana ed astratta: Gemma è l’Anarchia.

L’ultima drammatica stagione
La sera del ritorno dal carcere di Jax nella prima puntata dell’ultima stagione (l’episodio Black Widower, 7×01), durante il party, Gemma si avvicina a uno scagnozzo del boss cinese Lin e inizia a parlare con lui, sotto lo sguardo attento di Jax. Gemma domanda al ragazzo se ha famiglia o figli, ma questi gli risponde che non avrebbe mai pensato di vivere tanto e quindi che no, era solo al mondo. Lei pare sollevata dal saperlo e facendo un cenno col capo a Jax si allontana. In quel cenno vi è il più grande inganno che Jax dovrà subire in tutta la sua vita e da quel cenno esploderà tutta la violenza che percorrerà tutta la settima stagione, che chiuderà molte porte e condurrà alla conclusione ultima del serial.
Gemma ha praticamente condannato a una morte atroce il giovane cinese e Jax alla dannazione. Questi, in cerca di un responsabile per l’omicidio che conclude la stagione precedente, è oramai un uomo assuefatto alla violenza, pronto a scatenare una guerra per avere la sua vendetta. Gemma coglie i già fragili legami tra i Sons e i cinesi per crearsi un alibi, scagionarsi e incolpare qualcun altro dell’omicidio che le scuote e le tartassa la coscienza, recide bruscamente per la propria salvezza una debole alleanza e si giustifica dicendo che “Jax non può perdere anche una madre” (sempre Black Widower, 7×01).

Gemma non ha paura della morte, ha paura dell’inutilità e della dimenticanza: ha paura di non essere più desiderata, come donna e soprattutto come madre. Ella incarna la paura oppressiva e sconfortante che hanno tutte le madri quando vedono il figlio crescere e nuove figure divenire più importanti nella sua vita e sostituire la posizione principesca che ha. Negli ultimi minuti della puntata Black Widower, mentre il ragazzo cinese è legato sopra un telo di plastica che preannuncia già la sua fine, Gemma è nella cucina di casa di Jax, esattamente dove ha commesso il suo crimine. Mentre lava le stoviglie parla rivolta a qualcuno, qualcuno che non è di sicuro il cinese imbavagliato e pronto al macello, ma qualcuno che mai potrà più risponderle, che però continuerà a farle compagnia per tutto il resto della sua vita, diventando un fantasma muto con cui dialogare, unico modo per confessare le sue terribili colpe.
Perdere il proprio posto è probabilmente l’unica cosa di cui Gemma ha veramente paura. Il dolore che Jax prova nella settima stagione è ragione di riavvicinamento alla madre e Gemma ne prova malsanamente piacere: per non perdere la sua famiglia l’ha dovuta mutilare, ferire, storpiare, mentirle, farla soffrire, ingannarla solamente per esserle indispensabile e vicina.
Il personaggio di Gemma è quello di una madre soffocante che pare illudersi di fare del bene, ma che si rivela, al contrario, una terribile influenza che non rispetta alcun ordine al di fuori del suo: semina disordine e raccoglie caos, ergendosi come unico appiglio in una situazione irrazionale, colei che lancia il salvagente mentre intorno imperversa la tempesta dopo che ha calciato fuori bordo il malcapitato. Gemma è l’anarchia, fomentatrice di essa e in essa unica certezza: laddove c’è il caos lei regna.


Letture
  • Raymond Bellour, Il western. Fonti, forme, miti, registi, attori, filmografia, Feltrinelli, Milano, 1973.
  • Brett Martin, Difficult Men. Behind the scenes of creative revolution: from the Sopranos and The Wire to Mad Men and Breaking Bad, The Pinguin Press, New York, Usa, 2013.
  • Marshall McLuhan, La sposa meccanica. Il folclore dell’uomo industriale, SugarCo Edizioni, Milano, 1984.