È tempo di Sónar
a Barcellona

Dal 12 al 18 giugno, Barcellona ospiterà la ventiquattresima edizione del Sónar, con attività culturali di prim’ordine che trasformeranno ancora una volta la città in una piattaforma eccezionale di cultura contemporanea internazionale.

Dal 12 al 18 giugno, Barcellona ospiterà la ventiquattresima edizione del Sónar, con attività culturali di prim’ordine che trasformeranno ancora una volta la città in una piattaforma eccezionale di cultura contemporanea internazionale.


Il Sónar è da anni un punto di riferimento per gli amanti della musica elettronica e delle arti digitali in genere; lo è quantomeno da quando, si affermò definitivamente, più o meno nei primi anni del nuovo millennio. È a partire da quel momento che la maggior parte del pubblico affezionato alla musica antitradizionalista capisce che cos’è un DJ, perché rappresenta un valore aggiunto per il settore artistico e musicale e in quale misura la tecnologia rappresenta un grande alleato della creatività. Nel 1994, in un periodo pieno di strascichi post-olimpici, il Sónar irrompe sulla scena culturale della capitale catalana con l’obiettivo di diffondere la consapevolezza che la musica tecno non è solo questione di casse, droga e sballo e che le macchine rappresentano un modo più versatile, economico e logico di produrre musica. In quel momento, nessuno degli organizzatori avrebbe immaginato che cosa sarebbe diventato il festival di lì a poco, in un contesto difficile come quello della transizione spagnola verso la democrazia e dell’aumento incommensurabile dei fan del rock alternativo grazie al boom di band internazionali come i Nirvana e i Rage Against The Machine (solo per citarne due). Insomma, il Sónar sorge in una Spagna dominata dall’amore per la chitarra e dalla crisi d’identità dovuta alla Transizione.
La prima edizione richiese due anni di organizzazione e di ricerca di uno spazio idoneo. Per fortuna, nello stesso periodo nasceva il CCCB (Centre de Cultura Contemporània de Barcelona), che aveva come obiettivo la promozione di movimenti culturali all’avanguardia e di rottura. Il 26 maggio 1994 i fondatori del festival dichiarano in un’intervista pubblicata da El País: “L’intenzione fondamentale del festival è divulgare il lavoro di una serie di artisti appartenenti al settore della musica avanzata, con cui intendiamo lo sviluppo musicale intimamente relazionato con i progressi tecnologici. La scena musicale rock, jazz o della musica classica può contare su vasti canali di diffusione, circuiti e festival. Al contrario, questo genere di musica vanta una produzione discografica sempre crescente, ma non dispone di piattaforme di scambio e di interrelazione tra gli artisti, né tra questi e il pubblico. Il Sónar intende promuovere una relazione stabile tra gli operatori del settore e mettere in contatto Barcellona con i circuiti europei di produzione e divulgazione di questo genere musicale”.
La prima edizione non fu un successo se si considerano i numeri delle edizioni più recenti, ma poté contare sulla presenza complessiva di almeno 6.000 partecipanti e innescò un interesse sempre maggiore nei confronti della musica elettronica nazionale e internazionale.

Il calendario di quest’anno
Come ogni anno, le performance sono trasversali, con formati e scenari differenti, ed esplorano vari ambiti, dalla musica elettronica alla videoarte, passando per la sperimentazione tecnologica. Il programma prevede concerti, conferenze, esposizioni e installazioni in cornici differenti.
Se si escludono le esposizioni, il festival apre ufficialmente i battenti il 14 giugno alle 20:00, con un DJ set di quattro ore di Björk presso la Fira Montjuïc. Si tratta di una delle pochissime occasioni in cui sarà possibile apprezzare l’artista islandese nella veste di DJ. In che modo la carriera poliedrica dell’artista sarà tradotta in selezione musicale? All’artista è dedicata anche un’esposizione intitolata Björk Digital, con opere di realtà virtuale sviluppate da vari artisti internazionali del settore come Jesse Kanda, Andrew Thomas Huang o Nick Thornton Jones, che potrà essere visitata presso il CCCB dal 14 giugno al 24 settembre. Dal 15 giugno, a partire dalle 13:00 fino alle 24:00, la Fira Montjuïc accoglierà il Sónar de Día. Particolare attenzione verrà data a Matthew Barnes, conosciuto anche con lo pseudonimo di Forest Swords: arriva con un nuovo disco, pubblicato lo scorso 5 maggio, a tre anni dalla pubblicazione del suo primo lavoro Engravings, giudicato uno dei migliori album del 2013 da Wire Magazine, Pitchfork e Stereogum (solo per citare alcune testate). Il lavoro si intitola Compassion e rispetta lo stile del primo disco: l’alternanza di strumenti digitali e analogici dà vita a sonorità tetre con digressioni etniche dal carattere più dolce e accattivante, ma per nulla patinato. Inoltre, la Fira Montjuïc ospita il Sónar+D, il congresso di cultura digitale e tecnologie creative, che quest’anno giunge alla sua quinta edizione.

A partire dalle 21:00 di venerdì 16, il festival propone la sua versione notturna presso la Fira Gran Via de L’Hospitalet, per offrire due notti stracolme di concerti unici, proiezioni oniriche e danze senza sosta. Le esibizioni saranno 45 in totale, suddivise in quattro palchi. I seguenti nomi eclissano tutti gli altri:
Dj Shadow presenterà il suo nuovo album The Mountain Will Fall. L’artista, che è diventato celebre per l’uso esemplare del campionatore, ha registrato un lavoro praticamente privo di questo strumento, ricercando maggiormente la costruzione ritmica e la melodia globale.
Nicolas Jaar si esibirà con il suo ultimo lavoro, Sirens, con cui sembra aver abbandonato le sonorità degli album iniziali per intraprendere un cammino diverso, fatto di uno stile più personale, che oscilla tra vari generi (blues, cumbia, noise) e interventi talvolta poetici e di natura politica.
La band Soulwax presenterà From Dewee, pubblicato lo scorso 24 marzo, e proporrà un’esibizione cui prenderanno parte sette musicisti: il fondatore Van Leuven, al basso e ai sintetizzatori, tre batteristi, ossia Victoria Smith (Jamie T), Igor Cavalera (Sepultura, Mixhell) e Blake Davies (Turbowolf), e Laima Leyton (Mixhell) al sintetizzatore, in una commistione personalissima di rock e musica elettronica.
I Moderat presenteranno l’album Moderat III, che ha riscosso un successo incredibile a livello mondiale, frutto delle sonorità potenti di Gernot Bronsert e Sebastian Szary (Modeselektor) e della voce fragile di Sacha Ring (Apparat). La forza dello stile dei Moderat risiede nella commistione perfetta tra tecno minimale e sonorità oniriche che a tratti ricordano i Radiohead di Kid A (2000) e Thom Yorke.
Infine, Jon Hopkins si esibirà in un DJ Set, sicuramente uno dei più attesi dai fan del Sónar, in cui propone brani personali, collaborazioni ed eccellenti remake di hit del genere. Jon Hopkins è diventato celebre in tutto il mondo grazie al suo ultimo lavoro, Immunity (2013), nominato anche al Premio Mercury nello stesso anno.
Il festival si concluderà domenica 18 giugno alle 20:30 con Death Speaks, opera del prestigioso compositore statunitense David Lang. L’album è stato ampiamente elogiato dalla critica e dà voce alla morte in cinque lunghe composizioni basate sui Lieder di Franz Schubert. Le composizioni saranno interpretate dal collettivo Stargaze, formato da musicisti berlinesi guidati dal direttore d’orchestra André de Ridder. David Lang è celebre anche presso il grande pubblico per le sue collaborazioni con Paolo Sorrentino, per il quale ha realizzato il brano I Lie per il film La grande bellezza (2013) e curato le musiche del film Youth. La Giovinezza, con le quali nel 2016 vince il David di Donatello al miglior musicista e alla migliore canzone originale.

Panoramica sulle iniziative collaterali
Tra i tanti spettacoli e mostre vanno citati David Bowie Is presso il Museu del Disseny de Barcelona (anch’essa una mostra itinerante, passata anche per Bologna) e Wave Shift di Mark Bain presso il Padiglione di Mies van der Rohe. La prima è una retrospettiva sul musicista britannico patrocinata dal Victoria & Albert Museum di Londra. La mostra esplora la vita di Bowie in quanto icona culturale e musicista all’avanguardia, proponendo un excursus analitico di cinque decenni di attività e collaborazioni e esibendo ai visitatori oltre 300 oggetti personali (manoscritti, abiti, fotografie, video, strumenti e tanto altro). Nella seconda, Mark Bain utilizza sensori sismici per captare le microvibrazioni prodotte dai materiali di cui è costituito il Padiglione e dal suolo su cui è ubicato. Le vibrazioni sono amplificate e riprodotte da un sistema di altoparlanti adattato alle proporzioni e all’acustica del Padiglione, tramite un dispositivo che le trasferisce sulla superficie dell’acqua delle vasche circostanti.

Ascolti
  • Dj Shadow, The Mountain Will Fall, Mass Appeal Records, 2016.
  • Forest Swords, Engravings, Tri Angle, 2013.
  • Forest Swords, Compassion, Zen 243, 2017.
  • Jon Hopkins, Immunity, Domino Records, 2013.
  • Nicolas Jaar, Sirens, Other People, 2016.
  • David Lang, Death Speaks, Cantaloupe Music, 2013.
  • David Lang, La grande bellezza, Universal Music, 2014.
  • David Lang, Youth. La giovinezza, Warner Music Italy, 2015.
  • Moderat, Moderat III, MonkeyTowns Record, 2016.
  • Radiohead, Kid A, Capitol Records, 2000.
  • Soulwax, From Dewee, Play it again Sam, 2017.