• sommario no.19
  • navigator bussole
  • space
  • orientamenti
  • space
  • bussole
  • space
  • mappe
  • space
  • letture
  • cpace
  • bussole
  • space
  • visioni
  •  
    Risentimento, o rabbia rancida,
    ma tu chiamale, se vuoi, emozioni in Rete

    di 
    Elisabetta Risi
    risiI

    sentimenti sembrano farsi strada online, richiedendo spazio, spingendo per essere scritti, depositati, mediati. Probabilmente la Rete, così come la conosciamo, non esisterebbe se fosse solo un reticolo neuronale di pensieri slegati dall'emozione. Nei blog personali depositiamo non solo pensieri, ma affetti; nei social network (creati intorno a prodotti, aziende, istituzioni) ci lamentiamo perchè riteniamo di aver subito un danno, oppure esprimiamo un'opinione che non è mai neutra, ma sempre carica dell'elettricità emozionale. Esprimiamo anche risentimento. Quando uno dei mattoni fondamentali nella vita delle persone, quello connesso alla sfera lavorativa, per alcuni soggetti è continuamente smussato, distrutto, cambiato e ricercato, le discussioni intraprese in Rete costituiscono possibili valvole di sfogo del risentimento connesso a questi vissuti. Benché il risentimento sia una componente emozionale che può essere esperita da chiunque, esso sembra stanziare maggiormente presso alcune categorie (disoccupati, precari, vittime del mobbing) che percepiscono di essere private di un oggetto di valore, di cui possono invece godere altri. Il risentimento è caratterizzato da un sentimento d’ingiustizia unito ad un senso d’impotenza: le persone si considerano arenate in una situazione (lavorativa) in cui ci si percepiscono disarmate e impossibilitate ad operare dei cambiamenti. Coloro che provano risentimento, vanno spesso alla ricerca di un colpevole della situazione d’ingiustizia esperita. Questo processo avviene attraverso meccanismi freudiani (meccanismo depressivo e persecutivo) utilizzati, da uno dei primi sociologi italiani che si è occupato di sentimenti, Alberoni, per l’analisi di alcuni di essi (1989). I legami sociali che si sviluppano in Rete e, più in particolare, i discorsi e le narrazioni intessuti dai net-users, possono costituire una delle possibili vie di elaborazione del risentimento esperito da queste vittime dei sistemi lavorativi contemporanei, individualistici e ad alta flessibilità.
    Cercando di sistematizzare le narrazioni di risentimento in Rete, è stata condotta una ricerca empirica che si è articolata attraverso la lettura e l'analisi interpretativa del contenuto di oltre 700 post depositati in ambienti virtuali (10 blog e 5 forum di discussione tematizzati intorno a problematiche dei lavoratori contemporanei). Si è cercato in primo luogo di ricostruire i contenuti del raccontare/raccontarsi in Rete per sondare la presenza e le caratteristiche del risentimento esperito dai net-users; in secondo luogo di individuare le funzioni che tali narrazioni acquisiscono per alcuni di questi soggetti.

     
    risirisi
    print   | versione per la stampa | (1) [2] [3] [4]
space <   sfoglia    |    sommario    |    orientamenti    |    bussole    |    mappe    |    letture    |    ascolti    |    visioni    |    sfoglia   >