Pagine di musica ben scritte
firmate Andrea Araceli

Andrea Araceli Ctrl Alt Canc
Contemporary Caffè Concerto
Formazione: 
Luciano Orologi (sassofono soprano),

Andrea Araceli (sassofono baritono),
Marco Aquilani (chitarra elettrica),
Luca Celestini (contrabbasso),
Alberto Corsi (batteria).
Wow Records 2022



Andrea Araceli Ctrl Alt Canc
Contemporary Caffè Concerto
Formazione: 
Luciano Orologi (sassofono soprano),

Andrea Araceli (sassofono baritono),
Marco Aquilani (chitarra elettrica),
Luca Celestini (contrabbasso),
Alberto Corsi (batteria).
Wow Records 2022




La quantità di uscite discografiche dei giorni nostri ha un doppio significato: da un lato è sintomo di un’ampia e variegata espressione artistica che in ogni caso ha sempre una valenza positiva, ma dall’altro questa stessa ampiezza comporta spesso l’oscuramento di validi prodotti che meriterebbero maggiore attenzione e pubblico. Discorso che può benissimo essere applicato a questo Contemporary Caffè Concerto, del sassofonista viterbese Andrea Araceli con il suo progetto Ctrl Alt Canc, edito dall’etichetta Wow Records. Accanto al baritono di Araceli troviamo Luciano Orologi al sax soprano, Marco Aquilani alla chitarra elettrica, Luca Celestini al contrabbasso e Alberto Corsi alla batteria. I musicisti, tutti provenienti dalla Tuscia viterbese, allestiscono un elegante lavoro che si lascia ascoltare con allegria e curiosità; frutto non solo della competenza e dell’estro dei componenti del gruppo ma anche dell’ispirata visione del loro leader, quell’Andrea Araceli diplomato in pianoforte ma affascinato, abbastanza sorprendentemente, dal sax baritono, suonato peraltro con grande maestria. Il suo grande merito è quello di allestire un programma ben scritto, con le giuste proporzioni, ricco di idee e di sorprese, certamente divertente. Infatti, in ogni brano di Contemporary Caffè Concerto si possono apprezzare interludi, introduzioni, ostinati, transizioni e finali inaspettati, il tutto con equilibrio, senza sfoggio di virtuosismi né di momenti compulsivi. Un senso di scorrevolezza e fluidità che incastonano con accuratezza le fasi improvvisative.
Significativo, da questo punto di vista, il brano Ugly Pertini, una sorta di omaggio a Thelonious Monk e all’indimenticato Presidente della Repubblica; un andamento che ricorda vagamente certe atmosfere alla Rock In Opposition, ma meno nevrotico e più rilassato, con continue rielaborazioni tematiche, morbide aperture, intermezzo moderatamente free e un bel solo del sassofono soprano accompagnato unicamente dal baritono. Questi rimandi a certa musica lontanamente prog si assaporano con estremo piacere anche su Deficit di attenzione, con un ostinato brechtiano su una sola nota che si trasforma in una sorta di colonna sonora per film di genere poliziesco, sempre contraddistinto da raffinate rielaborazioni tematiche, intermezzi e, in questo caso, con un incisivo e ben riuscito assolo del chitarrista, di chiara impronta rock.
Atmosfere a metà tra Charles Mingus e Monk nel brano di apertura, Luogo comune, ricercato blues che ricorda anche certe composizioni del nostro Piero Umiliani semplice nella struttura ma arricchito da un bel solo di sax baritono. Dall’atmosfera simile è Theme for lovers, tema elaborato ma ricco di melodia ed efficacemente insaporito dal wha wha della chitarra, con un sassofono soprano elegante e coinvolgente nel suo solo. Blues for Leno, dedicato all’armonicista blues Leno Landini, anch’esso dalle linee melodiche complesse, anomale, con uno special di chitarra inaspettato e nostalgico, e Seguire il tuo demone, raffinato funky caratterizzato da un sottile gioco di ostinati al quale si contrappongono, all’interno del brano, inserti soffici e delicati, chiudono questo disco assai divertente eppur articolato. Detto sommariamente delle prestazioni solistiche dei due sassofonisti e del chitarrista, va sottolineato come questo lavoro sia sorretto con precisione e creatività da una ritmica perfettamente funzionale alle composizioni.
Caffè Contemporary Concerto mostra con efficacia le qualità compositive di Araceli, in bilico tra jazz e un approccio prog per i continui mutamenti di atmosfere e le articolate linee melodiche, ma lontano dalla pesantezza di una scrittura spesso invasiva come è tipico di certa musica del passato. Le qualità dei musicisti fanno fluire i brani con naturalezza e l’ascolto è piacevole, divertente, con elementi giocosi che rendono brioso tutto il disco. Qualità che andrebbero apprezzate non solo dall’acquisto dell’album ma anche dalle esibizioni live che, ne siamo certi, saprebbero certo rendere calore e ulteriore imprevedibilità al progetto Ctrl Alt Canc. Se solo ci fosse un po’ più di curiosità e coraggio da parte degli organizzatori di festival e rassegne. C’è da augurarselo.