La tartaruga più veloce della luce
di
Gennaro Fucile

 

 

Il mistero della creazione
Farmer ha una concezione borgesiana del mondo: il mondo è una biblioteca, ma non una qualsiasi, è la sua biblioteca, quella formata dai libri letti e adorati al punto che avrebbe voluto scriverli lui, libri sufficienti per formare un universo o, almeno, per formare l'universo dei libri da lui stesso scritti. Nelle storie di Farmer convivono personaggi di fantasia e scrittori come Mark Twain, Fiodor Dostoevskij, personaggi reali e non, come Tarzan di cui è un accanito biografo. Nel ciclo di romanzi dedicato ai fabbricanti d'universi, Farmer ha sia dato vita ad uno dei suoi serial più avvincenti, svelando senza mezzi termini in che cosa consista l'opera di uno scrittore. I fabbricanti di universi, infatti, i mondi se li sono costruiti sul serio, modellandoli in base ai propri gusti, guarda un po', letterari. Mai come qui la sf aveva osato tanto sulla natura stessa dello scrivere, sulla funzione della letteratura, sia d'intrattenimento che speculativa. Come la mappa dell'impero di Jorge Louis Borges finisce per ricoprire il territorio reale, così la mappa letteraria di Farmer ricopre l'intera letteratura, il vero mondo reale per lo scrittore dell'Indiana; allo stesso modo, il testo del signor Nanof ricopre per intero il suo mondo, costituito dalle pareti dell'edificio che lo tengono segregato. Ogni scrittore gioca con la propria biblioteca di Babele. Quella a disposizione del signor Nanof è fatta di scarti, delle scorie d'esistenza che il mondo gli ha concesso.

I luoghi delle modernità
Folle, segregato, ai margini di una periferia dell'impero, di che cosa parla Nanof in tempo di Sputnik e televisioni? Dell'era spaziale atomica. Lancio missili volanti ore 17 del 1940 interferenza 5 N arrivo ore 0.  Ciò che staziona nel nostro inconscio, in Nanof vive in uno stato di piena coscienza. L’inner space di James Ballard, dove catastroficamente implode la sf, partorendo il presente, precipitato di residui eccellenti: l'Aids, le scorie radioattive, la televisione, il clone, l'intelligenza artificiale, le armi, le guerre, i giochi, le marche e le culture virtuali. Uno scenario dove l'avventura si chiama patologia, non importa se dei sistemi tecnologici (i virus e i pirati informatici), se dei sistemi sociali (i serial killer), o dei sistemi organici (il corpo artificiale, a piccole tappe verso il cyborg); dove la cronaca conosce solo le modalità della pornografia, dove i grandi simulacri dell'informazione elargiscono realtà periferiche e dove tempo, spazio, inconscio ed esperienza sensibile fluttuano nell'oceano delle reti immateriali, la griglia in cui chips connettono merci e neuroni. Scenario che appare inenarrabile in senso tradizionale. Un pianeta alieno da esplorare con narrazioni altre. Assurdo universo, dal quale continuano a pervenire "notizie che paiono strane, ma che sono vere ". Notizie provenienti da dove?

Nanof non è uno scrittore qualsiasi, il suo modo di comporre ricorda il cut-up, mistero della creazione di cui fu sacerdote William Burroughs e come questi, Nanof, moderno sciamano, prima ha ascoltato -non importa se da una stazione in FM su frequenza telepatica, o se da confusi parlottii e farfugliamenti di coloro con cui ha vissuto-, poi ha campionato l'immaginario contemporaneo e le tensioni esistenziali di sempre.

 

 

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