Gli Albi di Occidente
Albo Secondo:
La cattura di Stalin
Soggetto e Supervisione:
Mario Farneti
Sceneggiatura: Piero Viola
Disegni: Claudio Valenti
Copertina:
Andrea Fiorentini
Editore: Cagliostro E-Press
Formato: 32 pagine b/n, spillato e copertina a colori
Prezzo: 5 euro

www.cagliostroepress.com

 

 

 

 

 

 

 

 

 





 


Gli Albi di Occidente - Albo Secondo: La cattura di Stalin di Mario Farneti, Piero Viola e Claudio Valenti

 

Nel 2001, l’uscita nelle librerie del romanzo di storia alternativa Occidente di Mario Farneti fu un clamoroso successo, sia dal punto di vista delle vendite, sia dal punto di vista della notorietà per l’autore. Oltre ai più importanti quotidiani italiani, anche l’autorevole The Times si occupò di questo romanzo, a cui ne sono seguiti altri due: Attacco all’Occidente (2005) e Nuovo Impero d’Occidente (2006). La materia era ed è certamente scottante: il fascismo, declinato nella storia alternativa. Ovvero: se Mussolini non fosse entrato in guerra cosa sarebbe successo all’Italia? È questo ciò che Farneti immagina. Siamo nel giugno 1940: Mussolini sceglie la neutralità e non entra in guerra a fianco di Hitler. Nove mesi dopo la caduta del nazismo, scoppia un nuovo conflitto. L'Armata Rossa sconfina oltre il fiume Oder, ma grazie all'intervento delle truppe italiane, viene fermata e respinta. È la Terza Guerra Mondiale. Gli eserciti dei paesi occidentali dilagano attraverso le steppe russe. Alle porte di Mosca un manipolo di eroi dovrà affrontare un nemico segreto e invincibile. Le più temibili armi segrete dell'Armata Rossa e delle Camice Nere si affronteranno nella battaglia decisiva per le sorti del futuro dell’Occidente.

È su questo scenario che si innesta la trama del secondo albo della serie a fumetti che lo stesso Farneti ha voluto, di cui la giovane casa editrice Cagliostro E-Press si è fatta promotrice. Nel secondo albo, in cui si narra della Terza Guerra Mondiale, ci vengono presentati alcuni personaggi della storia, Giulia Flaviani Morosini e Romano Tebaidi, entrambi allievi della Scuola Superiore di Telecomunicazioni di Fiume nell’Italia alternativa del 1962. L’azione si sposta poi indietro, al  30 marzo 1948, in Armenia: in un villaggio sperduto vicino il lago Sevan si svolge uno degli episodi chiave della Guerra. Dopo la caduta di Mosca, il 10 marzo, l’Armata Rossa si dissolse. Le varie repubbliche si separarono dall’Unione Sovietica e chiesero la pace autonomamente. Fu proprio intorno al 30 marzo che Stalin, fuggiasco in Armenia dopo l’armistizio, stava per riparare in Cina. Ma il 42° Battaglione da sbarco Camice Nere “M” era lì per caso e cattura il dittatore russo.

Il rischio di un’operazione del genere è quello di sfociare nella macchietta, sia nella presentazione dei personaggi e delle vicende, sia nel disegno. Il rischio è evitato accuratamente, grazie alla robusta sceneggiatura di Piero Viola e ai disegni di Claudio Valenti. La forza della storia risiede proprio nei dialoghi che Viola imbastisce sul soggetto di Farneti, che restituiscono al lettore la dimensione storica della trama: attraverso i personaggi veniamo a conoscenza dei fondali storici su cui si innestano le vicende particolari vissute dai protagonisti. Anche l’uso del flashback è in linea con questa strategia narrativa: gli autori del fumetto hanno lasciato che la storia – quella con la S maiuscola – fosse raccontata proprio dai protagonisti. Così è attraverso i giovani allievi Giulia Flaviani Morosini e Romano Tebaidi che veniamo a contatto con ciò che il fascismo è diventato dopo la seconda (e la terza) Guerra Mondiale ed è attraverso i ricordi del console Armanni e del tribuno Savelli che sappiamo di come Stalin venne catturato.

I disegni di Valenti sono molto realistici e restituiscono – dal punto di vista iconico – quella credibilità cui si accennava prima.

Siamo sicuri che anche Harry Turtedove, lo scrittore americano considerato il massimo esponente del genere Storia Alternativa, apprezzerebbe questa versione a fumetti di Occidente.


 

     Recensione di c.t.