Gli Album di Marco Paolini
Storie di certi italiani - Volume 2
(2 DVD + libro - cofanetto indivisibile)
Einaudi
Torino, 2005
€ 27.00

 

 





 
Gli Album di Marco Paolini
Storie di certi italiani - Volume 2



Non di solo H.G. Wells sono fatte le macchine del tempo, se ne trovano costruite con i materiali più disparati, attrezzate con marchingegni plausibili, astrusi, squinternati, macchine che vanno in giro sorrette da teorie sostenibili o da tecnoblabla, meccanismi sofisticati e dispositivi fatti in casa scorrazzanti in lungo e in largo in tutti i tempi possibili.

Macchine del tempo se ne trovano ovunque, anche se tutte sprovviste di etichetta con la scritta time machine. Non si acquistano in nessun negozio, ma sono a disposizione di tutti. Non esistono scuole guida, poiché scoprire una macchina del tempo equivale a saperla condurre e con il tempo si diventa solo un miglior pilota. Sono in circolazione macchine ad alta tecnologia capaci di grandi prestazioni e manufatti pre e proto industriali, semi artigianali. Come si distinguono? Se viaggiano solo nel passato sono la versione, diciamo, .0, quando vanno a zonzo anche nel futuro sono aggiornate. Ora ci si chiederà: ma dove accidenti sono e come mai non servono istruzioni per l’uso? Semplice, basta avere fantasia e ricordi da esplorare.

Una magnifica macchina del tempo versione .0 l’ha trovata Marco Paolini, un’intera serie, per essere precisi, locomotive buone per tutti i percorsi, la 740 “la macchina di montagna per antonomasia”, la 640 “con le ruote alte e snelle”, la 685 “che chiamavan la Regina”. Il secondo volume dei suoi album (2 Dvd+libro) viaggia nella memoria a bordo di queste robuste creature dell’era industriale. Il tour comprende alcune tappe tra ieri e l’altro ieri, storie di certi italiani che si avventurano nel capitalismo iperreale (Americhe 1984) e nel socialismo reale (La cortina di ferro), che inciampano nel terremoto del Friuli (La comune di Gemona), sfiorano la trappola mortale tesa allo sventurato Italicus (Notte d’agosto del ’74) e non riescono ad evitare l’impatto profondo con il divino Carmelo Bene (Teatro Tenda del popolo). La passione per i treni di Paolini incrocia rapidamente quella raccontata da Akira Kurosawa in Dodes ‘Ka-Den (1970). Il titolo onomatopeico, richiamante il rumore del treno che corre sui binari, annunciava il medesimo amore vissuto dal giovane protagonista, inesausto conducente immaginario di una locomotiva fantastica. Il ragazzo mima la guida e il suono del treno. In apertura del secondo Dvd, Paolini inscena un’analoga corsa tutta sbuffi e manovre. I due Dvd propongono anche degli speciali estratti dai primi Album teatrali: Adriatico e Tiri in Porta e due inediti, Fuoriscena Stazione di Mira Buse 2 e Fuoriscena Teatro di Racalmuto 2. Extra anche nel libro allegato. Oltre ai testi, si trovano la ricostruzione dell’iter degli Album scritta dalla producer Michela Signori e gli appunti di lavoro di Giuseppe Baresi che ha firmato con Paolini la regia, speziandola con immagini da S/8 o in simil home movies, inserti discreti e funzionali. Si viaggia a diverse velocità con Paolini, accelerato, rapido, direttissimo.  Un bel giro, che richiede attenzione, ma servono a qualcosa le escursioni nel tempo? Quelle nel futuro a poco, poiché finora nessuno ne ha imbroccata una giusta, tornando poi indietro a sistemare il presente o, forse, l’egoismo suggerisce ai più fortunati di non fare ritorno. Il viaggio nel passato, invece, appare prezioso e indispensabile, garantendo alla memoria di sopravvivere e alla coppia speranza/futuro di trovare solide fondamenta, o almeno un minimo di pavimentazione. Conviene allora salire a bordo di questa macchina guidata da Paolini, viaggia in una direzione interessante.


 

Recensione di Gennaro Fucile