La strana coppia a caccia di X-Files
di Emilia Di Furia

 



Inoltre Italia 1 e la Twentieth Century Fox (che distribuisce l’home Video) hanno organizzato per la notte  fra il 29 e il 30 Novembre 1996 due maratone, in due sale cinematografiche di Roma e Milano, di dodici ore circa (dalle 20,00 alle 8,00), in cui sono stati trasmessi episodi inediti in lingua originale, puntate pilota, dietro le quinte, interviste con gli  attori. All’appuntamento si presentarono migliaia di ragazzi da tutta Italia, ma solo pochi eletti, (circa 600) riuscirono dopo una fila di ore ad ottenere un posto nei cinema. Alla fine della maratona furono anche sorteggiati due premi: una maschera da alieno (copia dell’originale usata sul set per travestire gli attori da esseri del terzo tipo) e un viaggio a Courmayeur, per il Noir in festival dove il telefilm è stato premiato come serie dell’anno.

Gianni Canova ha commentato questo evento sostenendo che: “Il fatto che la gente senta il bisogno di consumare questi telefilm, non solo davanti allo schermo televisivo in casa propria, ma partecipando a maratone notturne, cioè ad eventi in qualche modo unici, irripetibili, di massa, significa che sta tornando anche il bisogno, la volontà di costruire un culto e di avere un rapporto culturale con questi prodotti seriali”.

Ma come si spiega tanto successo? Che cosa è riuscito a catapultare un oscuro telefilm per appassionati di fantascienza in un fenomeno mondiale?

I motivi sono tanti, legati sia alla struttura specifica di questo telefilm che al fascino che in generale questo “filone” immancabilmente esercita sul pubblico. Quindi possiamo dire che oltre a possedere una certa dose di umorismo, attori carismatici, e personaggi ben costruiti, X-Files riunisce vari aspetti che toccano la sensibilità del pubblico tardi-anni 90. Uno di questi è il fatto che l’autore, nel costruire la trama della sua “opera”, ha tenuto conto di una ricerca demoscopica in cui si sosteneva che una percentuale significativa di americani crede alla presenza di una razza di extraterrestri sulla terra. Gli alieni catturano gli essere umani per esperimenti biologici, li torturano, talvolta stuprano le donne. Molti “credenti” dicono di essere stati vittime loro stessi di tale sequestro o conoscono qualcuno che lo è stato. Otto milioni di americani credono a questi fenomeni.

Altro motivo del successo di questo telefilm è che “esso può essere visto come l’Avatar (cioè l’incarnazione) di una vecchia tendenza a cercare trame oscure dietro ogni avvenimento. Gli X-Files sono il protocollo dei Saggi di Sion, in una versione moderna e politicamente corretta.”[5]

In terzo luogo X-Files accenna all’idea dell’esistenza di congiure e macchinazioni dell’ FBI e di connessioni con milizie fondamentalistiche e intrighi terroristici[6].

Ancora è da tener presente che esso è strettamente legato a Internet, ed è apparso sui nostri schermi proprio mentre questa nuovissima tecnologia cominciava a diventare qualcosa di tangibile.

Inoltre la serie è caratterizzata dal fatto di fornire assai raramente una soluzione netta e definitiva dei casi, lasciando spalancata la porta del dubbio. Quindi diversamente da altri telefilm, X-Files non ha mai un finale consolatorio e tranquillizzante in quanto gli interrogativi rimangono aperti e al mostro resta, insomma, una chance.

Di altro avviso è invece Canova, per il quale: “X-Files non è un telefilm inquietante o conturbante, ma piuttosto è consolatorio e rassicurante perché mette in scena il male assoluto attribuendolo agli alieni e, quindi, consola il telespettatore dicendogli che in fondo la colpa del male che c’è nel mondo è sempre di qualcun’altro”[7].

Questo ci porta ad un altro aspetto, forse quello più importante, ovvero che questo serial ha a che fare con i fenomeni paranormali e con quelle aree di confine dove la scienza si confonde con la fantascienza. Insomma, è quanto di più indovinato si potesse concepire, televisivamente parlando,  per soddisfare, nei confronti delle masse, quella sfrenata voglia di mistero che dalla fine dello scorso millennio, è in bilico fra la pretesa rivalutazione dell’uomo nella sua essenza spirituale (vedi New Age) e la folle ricerca di macchine capaci di tutto, anche di cancellare in un baleno gli errori del passato (vedi macchina del tempo).

Momenti di grande panico e scoraggiamento dei due agenti protagonisti si alternano alla consapevolezza che, tuttavia, la ricerca è necessaria per far luce sulla “verità”, e per questo bisogna insistere; se a qualcuno, in questo caso al Pentagono, conviene insabbiare informazioni faticosamente ottenute, la sola reazione di Mulder e Scully deve essere di non accettare il compromesso, e andare avanti, pur dissentendo talvolta l’uno dall’altra, ma certi (lo si capisce dalla determinazione dei due) che qualunque prezzo merita di essere pagato.

 

[5] Specchio della Stampa, del 4/1/1997, n. 50.

[6] In questi anni forse il cattivo è proprio ravvisato in colui che vuole che il mistero rimanga tale.

[7] Che è un modo per ammettere, finalmente, che con le nostre paure, quelle che non riusciamo proprio a sconfiggere, bisogna anche imparare a convivere. 

 

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