Il Grande Palinsesto: sorvegliare, premiare, forse punire
di
Carmine Treanni

 


Si è nella gabbia di un immenso zoo. Un po’ come Billy Pilgrim, il personaggio del romanzo Mattatoio N. 5[9] di Kurt Vonnegut, il quale ha la facoltà di trasmigrare da una dimensione spaziale e temporale all’altra, senza però poter controllare il dove e il quando. In uno dei suoi viaggi, Pilgrim si ritrova sul pianeta Tralfamadore, in una gabbia di uno zoo, in quanto unico esemplare della razza umana.

Ma l’aspetto più interessante della trasmissione è la modalità di trasmissione della stessa: Il Grande Fratello è stato il primo programma che ha conosciuto una diffusione pressoché totale su tutti i mezzi di comunicazione di massa. La trasmissione è andata in onda sulla tv generalista, su quella satellitare, su Internet (il portale Jumpy) e – nelle versioni più recenti – anche sui telefoni cellulari. Se a questo si aggiunge la rivista ufficiale, il programma ha occupato praticamente tutti i media.

 

Oltre Orwell?

Lo spazio che separa la società attuale da quella descritta da George Orwell in 1984 è ancora vasto, ma ci sono molti e preoccupanti segnali che ci indicano che la strada verso l’utopia disegnata dallo scrittore inglese è forse stata intrapresa. La guerra globale al terrorismo, dopo l’11 settembre, è stata usata come arma per la riduzione delle libertà personali.

Gli Stati Uniti sono ovviamente all’avanguardia in quest’avvicinamento all’utopia di Orwell. Il Capps II è un sistema di controllo che incrocia i dati dei passeggeri delle linee aeree con quelli contenuti in banche dati pubbliche o private (come quelle delle società che gestiscono le carte di credito); il Matrix (Multistate Anti-Terrorism Information Exchange) mette in comune tutti i dati esistenti a livello di banche dati statali. Solo alcuni esempi, per creare una sorta di “società della sorveglianza totale”, in cui il privato diventa sempre più pubblico in nome della sicurezza, ma spesso per conto di un processo di mercificazione dell’essere umano.

In 1984, il processo di avvicinamento alla dittatura del Grande fratello è – non a caso – iniziato grazie all’uso distorto dei mezzi della comunicazione di massa e soprattutto della televisione.

“L’invenzione della stampa, tuttavia, rese più semplice il compito di manipolare l’opinione pubblica, e il cinematografo e la radio perfezionarono non poco tale tecnica e ne accrebbero le possibilità. Con l’invenzione e lo sviluppo della televisione, e il progresso tecnico che rese possibile di ricevere e trasmettere simultaneamente sullo stesso apparecchio, il concetto di vita privata si poteva considerare del tutto scomparso. Ogni cittadino, o meglio ogni cittadino che fosse abbastanza importante e che valesse la pena di sorvegliare, poteva essere tenuto comodamente sotto gli occhi della polizia e a portata della propaganda ufficiale, e avere nello stesso tempo tutte le altre possibili vie di comunicazione precluse. La possibilità d’ottenere non solo una totale ubbidienza alla volontà dello Stato, ma anche una completa uniformità di vedute su tutti gli argomenti, esistette, da allora, per la prima volta”[10].

Il cerchio si chiude.


[9] Kurt Vonnegut,  Mattatoio N. 5 o La crociata dei bambini (Slaughterhouse-Five, 1966), Feltrinelli, Milano 2005

[10] George Orwell, 1984, op. cit.

 

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