Sun Ra, il signore degli anelli di Saturno di Beatrice Ferrara | ||
L’affermazione
“I’m not
human” acquista maggiore potenza spiazzante se letta sullo
sfondo dei movimenti per l’empowerment dei
neri americani, caratterizzati dalla volontà di opporre alla
cultura
bianca, nella quale il nero era designato come sub-umano,
l’umanità del
popolo nero. Necessaria per questa rivendicazione
era la
costruzione di una logica identitaria come base ideologica per la
possibilità del cambiamento politico. Nel corpo del
movimento per i
diritti civili e del Black Power, la rilettura che Sun Ra dava del
concetto di alienazione si poneva invece come linea di dissonanza e
allo stesso tempo come una linea di costruzione, che attraversava e
accelerava il movimento del corpo stesso. “I’m not
human”, allora, è
una trasformazione(in)corporea:
un’affermazione che innesca un divenire, dentro e fuori
dal corpo. I ragazzi si fanno beffe dei suoi sgargianti abiti spaziali alla egiziana e delle sue scarpe zeppate, così come della sua chiamata ad imbarcarsi per un viaggio intergalattico; alla fine gli chiedono “Are you for real?”. La risposta di Sun Ra è suggestiva: “I’m not real. I’m just like you. You don’t exist in this society. If you did, your people wouldn’t be seeking equal rights… So we’re both myths. I do not come to you as reality; I come to you as the myth. Because that’s what black people are: myths”4 . Track
03. Tone Scientists.
Per Sun Ra la cultura nera non è il punto di
arrivo di una ricerca volta all’indietro, verso le origini,
to dig and get to the root;
è piuttosto il punto di partenza per un’ulteriore
rielaborazione, che
procede attraverso un uso straordinario della tecnologia come mezzo
d’invenzione.
Track
04. Finding the
Universe in a Grain of Sound. Nella
musica di Sun Ra continuamente si costruiscono assemblaggi: la cultura,
bianca e nera, è continuamente tradotta (trasportata).
È dinamismo.
Come le storie sono assenti e presenti nella
memoria, così i frammenti culturali sono assenti e
presenti nell’evento
sonoro. L’evento sonoro, a sua volta, è la pratica
stessa attraverso
cui si generano e si sfaldano, continuamente, nuove
soggettività. | ||
[1] (2) [3] | ||
4. “Sei
reale?”.
“Non sono reale. Sono proprio come voi. Voi non esistete in questa società. Se voi esisteste, la vostra gente non starebbe lottando per la parità di diritti… Perciò, sia io che voi, siamo miti. Io non vengo da voi in veste di ‘essere reale’; vengo presso di voi come mito. Perché ecco cosa sono i neri: miti”. Da Space is the Place, regia di John Coney, 1974. | 5. “C’è
qualcosa
che a Darwin è sfuggito… Anch’io sto sto parlando di evoluzione, ma la mia è una evoluzione-senza-soluzione: infinita”. Sun Ra, citato in John F. Szwed, Space is the Place. The Lives and Times of Sun Ra, Da Capo, Cambridge MA, [1997] 1998, p. 7. | 6. Paul
Gilroy, The Black Atlantic. L’identità nera tra modernità e doppia coscienza, Meltemi, Roma, 2003; tr. it. di Miguel Mellino. | ||||