On The Radio
di Matching Mole

Hux

 

 

 





 

 

 

On The Radio di Matching Mole

 

Robert Wyatt abbandona i Soft Machine per divergenze artistiche nel settembre 1971. Una volta fuori dalla gabbia dorata - diventata troppo angusta e nevrotica - di Hopper, Ratledge e Dean, per Wyatt si apre, però, un periodo difficile, cade in depressione e fatica a trovare nuovi compagni di strada. Tuttavia, non smette di suonare: Gong, Gary Windo, Kevin Ayers, Centipede, Symbiosis e anche una session con il Paul Bley Trio. Soprattutto riesce a realizzare il primo album a suo nome, quel “End Of An Ear” che mirabilmente cortocircuita le anime Dada e jazz della Morbida Macchina. Incontra poi Alfreda Benge, che diventerà la sua inseparabile compagna e dopo diversi tentativi riesce a raccogliere intorno a sé un gruppo di musicisti che condividono le sue stesse idee di libertà e, allo stesso tempo, di semplicità nell’organizzazione del suono.

Si tratta di David Sinclair (organo Hammond, in procinto di lasciare i Caravan), Bill McCormick (basso, ex Quiet Sun), Phil Miller (chitarra elettrica, già con i Delivery) e il talentuoso australiano Dave McRae al piano elettrico, un Fender Rhodes modificato, la cui timbrica liquida diventa uno dei marchi di fabbrica della nuova formazione, i Matching Mole. Il gruppo registra nello spazio di un anno, siamo nel 1972, due album, l’esordio omonimo e “Little Red Record”, per poi sciogliersi senza mai più ricostituirsi. La reunion per la verità era nell’aria, ma il disgraziato capitombolo che costò a Wyatt l’invalidità permamente, costringendolo alla sedia a rotelle, calò definitivamente il sipario su questa avventura musicale.

 “On The Radio” documenta la loro attività live tratta da registrazioni radiofoniche della BBC, in parte già edite sui cd “Smoke Signals”, “BBC Radio 1 Live in Concert” e, per quanto riguarda il brano No’Alf Measures, sull’antologia wyattiana “Flotsam Jetsam”. La novità, che vale da sola l’acquisto del cd, sono i circa 20 minuti di un John Peel Show del 17 gennaio 1972 con, per la prima volta in presa diretta, il quintetto al completo con David Sinclair (l’ex Caravan lascerà il gruppo perché troppo innamorato della forma canzone e, obiettivamente, a disagio tra le scorribande free dei suoi compagni). Abbiamo dunque una psichedelica Part Of The Dance, dove all’opera c’è uno strepitoso McRae al piano a rendere ancora più magico il capolavoro milleriano, e una maestosa Immediate Kitten, resa ancora più sanguigna dall’Hammond di Sinclair.

Giustamente, come sottolinea lo stesso Wyatt (citato da McCornick, curatore delle note di copertina) l’album incapsula, probabilmente ancora meglio dei due lavori in studio, il sound autentico dei Matching Mole con composizioni mai uguali a se stesse, come nel caso delle due versioni contenute nel cd di Part of the Dance, rispettivamente del gennaio e del settembre ‘72. Una menzione speciale merita Phil Miller che giganteggia in tutti i brani con la sua Gibson precisa e i suoi assoli taglienti. Basta, ad esempio, ascoltare l’arabesco elettrico che distilla in Lighting and Gracing accompagnato dal basso in controtempo di McCormick. Sublime.


 

     Recensione di c.b.