Fabio Nardini
Quantica
Illustrazioni di Armin Barducci
Cut-up edizioni, La Spezia 2006
Pagg. 124,
€ 10

 

 

 

 

 

 

 

 

 





 


Quantica di Fabio Nardini

 

Fa sempre piacere imbattersi in un’antologia di fantascienza di un autore italiano, soprattutto quando l’autore in questione è giovane, ma con una solida carriera alle spalle.

È il caso di Quantica, antologia di Fabio Nardini, giornalista che si occupa di fantascienza e letteratura fantastica fin dagli anni Ottanta. Ha contribuito a fondare la rivista “Blade Runner”, uno dei primi periodici che hanno introdotto in Italia temi e autori dell’allora nascente movimento cyberpunk. Successivamente ha fatto parte della redazione italiana della Isaac Asimov Science Fiction Magazine. Ha collaborato con Il manifesto, Carta, Radio Popolare; ha pubblicato due volumi di saggistica per l’editrice Malatempora. I suoi racconti sono risultati tra i vincitori dei più importanti premi di letteratura fantastica, horror e di fantascienza e sono apparsi su Robot, Avvenimenti, CS edizioni, e sul sito www.fantascienza.com.

Quantica raccoglie sei racconti di fantascienza ambientati in un prossimo futuro, storie che per scelta dell’autore si inseriscono nel filone cyberpunk e si rifanno in qualche modo alla fantascienza hard, ossia quella intimamente legata alla scienza moderna. Philip K Dick, William Gibson, Greg Egan sono tra gli autori di riferimento per la scrittura e l’universo che Nardini mette in scena.

Quella che Nardini racconta nelle sue storie è un’umanità ai margini della società: mercenari, spie, prostitute, videoartisti. Prendiamo il racconto Zona di Guerra. Il protagonista è Goran Pavel, un mercenario che viene incaricato di inseguire e catturare un commilitone, Jaromil, che sembra essere passato alla fazione anarchica della Condivisione. Pavel viene scelto anche perché è stato l’amante di Jaromil. Dopo un estenuante inseguimento, in cui Pavel scopre che Jaromil è affetto da un virus che gli ha modificato l’identità, il protagonista trova il suo obiettivo che però muore, ma – attraverso un ultimo bacio – Jaromil infetta Pavel, trasformando l’identità del mercenario.

Con una prosa incalzante ed evocativa allo stesso tempo, Nardini proietta il lettore nei suoi (nostri) incubi peggiori, in cui la stessa realtà è sul punto di collassare.

In Quantica, ad esempio, il protagonista di ritorno dall’esplorazione di uno dei mondi possibili, esplorazione resa possibile da un super computer quantistico, sospetta che la realtà intorno a lui non sia quella che ha lasciato prima del viaggio.

Finestre ha per protagonista una sorta di detective che ha avuto l'incarico di trovare un uomo che ricopre un ruolo di primissimo piano nei traffici delle compagnie che si stanno spartendo il nuovo mercato delle città-franchising del Circolo Polare Artico.

Ancora, in Confini, racconto tradotto anche in croato e letto alla radio nazionale croata, l’identità (nazionale, linguistica, di genere…) diventa una gabbia dalla quale evadere a qualunque costo, anche affrontando la più radicale delle trasformazioni corporee, mentre Esagoni mette in scena una rivisitazione del mito di Orfeo dove il cantore greco è un videoartista di strada e l’inferno una clinica zeppa di pazienti in coma profondo. Codice zero, l’ultimo racconto della raccolta, è una storia d’azione che introduce una riflessione sui limiti della forma mentale dell’uomo.

Tutte le storie sono legate da un sottilissimo filo, rappresentato di volta in volta da un personaggio (principale o secondario), da un evento, da un oggetto. I racconti sembrano quasi appartenere ad un unico ciclo, ma hanno in realtà anche una loro vita autonoma.

Il libro è impreziosito dalle belle illustrazioni di Armin Barducci.

Quantica fa parte della collana Strade perdute della Cut-Up edizioni, casa editrice di La Spezia, finora specializzata nel settore fumetti e volumi illustrati. La collana si muoverà tra i diversi generi letterari, senza identificarsi con nessuno di essi, nella consapevolezza che oggi la migliore letteratura è letteratura di genere e insieme letteratura che oltrepassa i generi, li ibrida, li confonde. Strade perdute vuol essere una collana di narrativa degenere, oltraggiosa nei confronti sia della spocchiosità accademica sia delle rigide convenzioni del mercato letterario. I volumi saranno illustrati da giovani e promettenti disegnatori, nel tentativo di far interagire forme espressive diverse come la scrittura e l'immagine.


 

     Recensione di Carmne Treanni