La guerra dei robot

di Harry Harrison

Delos Books, Milano, 2006,

pagg. 157

€ 10.00

 

 





 

La Guerra dei robot
di Harry Harrison

 

Adesso che la saga fantascientifica – epica e etica – avviata da Čapek e continuata e nutrita da Asimov, alimentata da altri scrittori, incrinata da Dick si sta esaurendo, fosse solo perché ormai i robot sono stabilmente e quotidianamente fra noi, si può forse cominciare a riflettere sul loro destino, passato e futuro (e sul nostro in relazione al loro), con un po’ di ironia.

Ci prova con successo Harry Harrison (l’autore fra l’altro di Largo! Largo!, cfr. scheda in “Quaderni” n. 5) con questa raccolta di racconti, in cui esplora possibili futuri e possibili alternative – vicine qualche volta ad alcuni spunti di L’uomo bicentenario).

Cosa succederebbe se i robot – Leggi della robotica o no – si ribellassero? Cosa succederebbe se scioperassero? Cosa succederebbe se da se stessi, grazie alla loro capacità, ormai alle porte, di diventare intelligenti, decidessero di integrare le tre Leggi con una quarta, che reciterebbe grosso modo Un robot deve riprodursi. A meno che questo non contrasti con la prima, con la seconda o con la terza legge?

L’uomo sarebbe in grado di affrontare queste emergenze?

I racconti di Harrison pongono questi problemi, e cercano di prospettarne gli effetti, i risultati, a volte paradossali.

Hanno però, senza dubbio, un grosso merito: quello di rilanciare nel mondo della science fiction un dibattito che sembrava cominciare a sopirsi, forse per saturazione o esaurimento, a cui né – riteniamo – L’uomo bicentenario con i suoi buoni sentimenti, né Io, Robot di Proyas con la visionarietà del regista erano forse riusciti a dare nuovo interesse.


 

 

 

Recensione di a. f.