ASCOLTI / NOW WE HAVE LIGHT


 di Sanguine Hum / Esoteric Antenna, 2015


 

Com'è progredito il prog!


di Claudio Bonomi

 

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LXtc, Radiohead, Hatfield and The North, Frank Zappa, Porcupine Tree, Steely Dan, Tortoise, Steve Reich, Philip Glass, Neil Young, Necks, e l’elenco potrebbe continuare a lungo. Stiamo parlando dei “padrini” dei Sanguine Hum, quartetto di Oxford capitanato dal songwriter e cantante Joff Winks, che quest’anno ha forse firmato l’opera più ambiziosa della sua neanche tanto breve carriera artistica, il doppio cd Now We Have Light. Un concept album, come si sarebbe detto una volta, che racconta una storia surreale e fantastica ambientata in un futuro apocalittico e orwelliano, presentata dallo stesso Winks come "un mix ardito tra la Guida Galattica per Autostoppisti (di Douglas Adams, ndr) Joe's Garage di Frank Zappa e The Lamb Lies Down on Broadway (dei Genesis, ndr)". Un lavoro che concentra in una quindicina di tracce il meglio della stile post prog di Winks e soci: tappeti elettronici, giri armonici accattivanti, anti-canzoni, passaggi sperimentali, riff da gruppo fusion, slanci acustici e arie sottilmente jazzy (ospite di lusso, il vibrafonista britannico Jim Hart).

È un album che sta mettendo d’accordo tutti: osannato sia dalla critica progressive, come le recensioni e i giudizi positivi apparsi su riviste di genere come Classic Rock Magazine o Prog, sia da quella jazz (5 stelle il giudizio di John Kelman, penna autorevole di All About Jazz). Alcuni parlano addirittura di un quasi capolavoro. E, semplicemente, lo è. Parliamoci chiaro: qui siamo fuori dal circo del progressive pomposo e buffonesco che ricicla idee vecchie a ripetizione. E, sebbene come abbiamo visto, siano molteplici e disparate le fonti di ispirazione dei Sanguine Hum, non siamo di fronte all’ennesimo replicante. Tutto è cangiante e poco classificabile. A partire, ad esempio, dall’inconfondibile dolce e fragile timbro vocale di Joff Winks.

Un’originalità che non nasce oggi. Quella dei Sanguine Hum è, come dicevamo, una lunga storia. Risale, almeno, agli inizi di questo secolo. Allora però si chiamavano Antique Seeking Nuns.

In Italia passano quasi inosservati. Tra i pochissimi ad accorgersi dello loro esistenza c’è Lorenzo Barbagli, musicista, musicologo e autore di alcuni libri sul progressive. Lo fa attraverso il suo aggiornatissimo blog Altprogcore. Nel 2009 salutava così l’uscita del terzo extended play della band, Careful It’s Tepid: “Per tutti gli amanti della scuola di Canterbury ci sono tre EP da non perdere. Lo strano è che purtroppo questo dotato gruppo chiamato Antique Seeking Nuns dal 2003 ha prodotto solo questi tre gioiellini, l'ultimo dei quali risale allo scorso settembre. Mild Profundities (2003), Double Egg With Chips And Beans (2006) e Careful! It's Tepid (2009), proprio come descritto dalla band, ospitano delle pop-songs intelligenti che, con piglio orgogliosamente intellettuale, lasciano da parte i canoni prevedibili del pop e si rivolgono alla Canterbury dei cugini Sinclair, degli Hatfield & the North, ma anche ai Gentle Giant e a Frank Zappa” (Barbagli, 2009). Per la cronaca le tracce di questi “gioiellini” sono ancora rintracciabili sul sito di Troopers For Sound, etichetta indipendente fondata nel 2001 dagli stessi musicisti. Parallelamente agli Antique Seeking Nuns, Joff Winks sviluppa un progetto musicale parallelo, la Joff Winks Band, che tra il 2004 e il 2007 licenzia un serie di singoli e mini cd: da New Streets (2004) a Someone Else’s Words (2005) fino a Share My Blues (2006). Alcune di queste composizioni sottilmente malinconiche e tutte animate da un’urgenza prog finiscono nell’ottimo Song For Days, collection di canzoni uscita solo in formato digitale nel 2007, che svela l’anima più pop del quartetto (sì perché nonostante il cambio di cappello il giro dei musicisti è sempre lo stesso). Qualche esempio? Su Youtube si possono trovare il film della registrazione in studio di Milo, traccia lunare che si sviluppa intorno a un ritornello scintillante, o ascoltare la trascinante Juniper, motivo quasi da radio FM.

Non si è ancora detto di Matt Barber, l’uomo alle tastiere dei Sanguine Hum, che ama giostrare tra sintetizzatori, loop, piano elettrico Fender Rhodes e organo Hammond. Anche lui ha un suo progetto che porta avanti sempre nello stesso periodo insieme però al solo Winks: un duo targato Numbient. Discograficamente debuttano nel 2008 con l’album digitale Just Another Dark Age: sette tracce un po’ cupe e minacciose in cui i due evolvono il lato sperimentale degli Antique Seeking Nuns, mettendo a regime le lezioni ambient, post-industrial ed elettronica di gente come Boards of Canada o Aphex Twins. Il progetto ha una coda l’anno successivo con la pubblicazione di Pagans, suite in cinque movimenti. I Sanguine Hum emergono proprio lo stesso anno di Pagans e lo fanno, stranamente, con un EP registrato dal vivo battezzato Play The Nuns. I quattro rielaborano infatti due composizioni già uscite su Mild Profoundities, It’s Pissing Don? e Earth Song with One Sugar, e pubblicano l’inedita Cat Factory, brano strumentale che faceva parte da tempo del loro repertorio. Rispetto ai Nuns, il sound è diventato più acido, crudo e meno lezioso. In un certo senso più moderno. Per l’esordio vero e proprio bisogna aspettare altri tre anni. Diving Bell esce infatti nel marzo del 2012 su Esoteric Antenna (sotto etichetta avant rock della label Esoteric Recordings principalmente impegnata sul fronte della promozione di gruppi emergenti). Un lavoro che conferma lo stato di grazia del gruppo: riff impetuosi e intricati, synth suonati alla vecchia maniera, passaggi acustici introspettivi e, rispetto agli Antique Seeking Nuns, un maggiore ricorso all’elettronica e a colori musicali più scuri. Come nella strumentale Coast of Nebraska o nella policroma The Trial dove vibrazioni fusion si mescolano con paesaggi ultraterreni che ricordano i Magma. Passa solo un anno e nel 2013 i Sanguine Hum fanno il bis con The Weight of the World che presenta il primo e finora unico cambio di formazione della band con l’uscita di scena del batterista Paul Mallyon (che si associa ai Thieve’s Kitchen) prontamente rimpiazzato dall’ex No Man Andrew Booker (fedele agli Hum resta invece il bassista originario Brad Waissman, accreditato spesso come compositore al pari degli altri membri della band). Anche The Weight of The World è un album di contrasti dove la tensione è palpabile sin dai primi “solchi” avvolgenti di From The Ground Up, traccia di apertura del cd. Il suono è cristallino, il mix perfetto e i quattro dimostrano ormai di padroneggiare al meglio lo studio di registrazione dosando alla perfezione, come i registi di una piece teatrale, momenti drammatici e pause distensive. Arrivano i primi concerti ai festival del prog, i riconoscimenti di riviste e fanzine, le interviste e così via. Insomma il nome dei Sanguine Hum comincia a girare. Intanto nel 2012 era uscito solo in versione digitale Live in America, registrato al Majestic Theatre di Gettysburg in occasione del ROSfest, per raccogliere fondi destinati alla pubblicazione di The Weight of The World: una scaletta di dodici tracce suonate a perdifiato e la riproposizione di brani antichi risalenti ai primi anni di attività, come Son of Cheese o Double Egg, e inediti che finiranno addirittura in Now We Have Light come, ad esempio, Derision, sofisticata ballad giocata tra arpeggi chitarristici e piano elettrico (nel 2014 Live in America verrà riproposto in versione deluxe con tanto di dvd allegato). Tra corsi e ricorsi giungiamo finalmente a quest’anno e a Now We Have Light, anch’esso proposto in alternativa in un formato deluxe comprendente, oltre ai due cd, un dvd che racconta the making of…. Tutto il bene che si è detto finora trova conferma in Now We Have Light e in una band che suona come nessun altra. Basterebbe ascoltare le magie elettroacustiche, adombrate sempre di elettronica, di Out of Mind per rendersene conto. O le pulsioni swing della jazzata Bubble Trouble impreziosita da un arrembante assolo di Jim Hart al vibrafono.

Ecco, con i Sanguine Hum la parola progressive trova finalmente un senso compiuto. Come accadeva una volta.

 


 

ASCOLTI

 Antique Seeking Nuns, Mild Profoundities, Troopers For Sound, 2003.
 Antique Seeking Nuns, Double Egg, Troopers For Sound, 2006.
 Antique Seeking Nuns, Careful It’s Tepid (EP), Troopers For Sound, 2009.
 Numbient, Just Another Dark Age, Troopers For Sound, 2008.
 Numbient, Pagans, Troopers For Sound, 2009.
 Sanguine Hum, Play The Nuns (EP), Troopers For Sound, 2009.
 Sanguine Hum, Diving Bell, Esoteric Antenna, 2012.
 Sanguine Hum, The Weight of the World, Esoteric Antenna, 2013.
 Sanguine Hum, Live in America (dvd/cd release), Esoteric/Troopers For Sound, 2014.
 Joff Winks, New Streets, Troopers For Sound, 2004.
 Joff Winks Band, Someone Else’s Words, Troopers For Sound, 2005.
 Joff Winks Band, Share My Blues, Troopers For Sound, 2006.
 Joff Winks Band, Song For Days, Troopers For Sound, 2007.

 


 

LETTURE

  Lorenzo Barbagli, Guida al nuovo progressive rock 1990-2008, Lulu.com, 2009.
  John Kelman, Sanguine Hum: Now We Have Light, www.allaboutjazz.com, 2015.