Jack Barron e l’eternità (Bug Jack Barron, 1968) di Norman Spinrad

Uno dei romanzi “di svolta” della science fiction inglese degli anni ’60 – ’70 del secolo scorso. Apparso prima a puntate su New Worlds fra il 1967 e il 1968, Bug Jack Barron, tratta di un’ipotetica trasmissione televisiva statunitense seguita da cento milioni di spettatori, in cui il pubblico può intervenire in diretta e pretendere risposte alle proprie domande su qualsiasi argomento, anche i più “scottanti”. Tutto ruota attorno alla bravura, alla forza polemica e alla dedizione del presentatore, Jack Barron, che si trova a scontrarsi così con i grandi poteri tradizionali della nazione: la politica e il capitale.
Così Jack Barron si trova a combattere contro la potente “Fondazione per l’immortalità” e a doversi guardare dalle lusinghe di una formidabile lobbie politica, disposta addirittura ad offrirgli la Casa Bianca, pur di averlo dalla sua parte. 
Un libro profetico, pubblicato negli  Stati Uniti nel 1969, in grado di prefigurare già allora la complessità dello scontro tra le élite nelle società avanzate, ma ancor di più il ruolo strategico delle comunicazioni di massa e della televisione in particolare nel controllo dell’opinione pubblica.
Alla sua uscita in Gran Bretagna, per il crudissimo linguaggio usato (e, possiamo pensare, anche per i temi affrontati) diede talmente scandalo da provocare una interrogazione alla Camera dei Comuni e il blocco della distribuzione in edicola dei numeri di New Worlds che ospitavano le puntate del romanzo.
Proprio per questi motivi, al di là della sua eventuale “attualità” e forza narrativa, rimane uno dei romanzi più significativi di una “svolta” della fantascienza in senso innovativo – dal punto di vista dei linguaggi, quanto dei contenuti e dell’attenzione alle tematiche del proprio tempo. Perfettamente in linea con le intenzioni programmatiche di New Worlds e dei suoi animatori, James Ballard, Michael Moorcock, Bob Shaw e altri.
Nato a New York nel 1940, Spinrad da tempo risiede a Parigi. I suoi romanzi più famosi sono, oltre a Jack Barron e l'eternità, Il signore della svastica (The Iron Dream, 1972), ambientato in un universo parallelo in cui Adolf Hitler scrive romanzi di fantascienza, e Deus X (Deus X, 1993), dove il papa affronta l'era del cyberspazio.