La luce di Orione di Valerio Evangelisti

Preceduto dall’inserimento di un gustoso volumetto di pochissime pagine uscito all’incirca un anno fa (distribuito solamente nelle scuole), che ne anticipava ambientazione e tematiche, arriva ora questo ennesimo romanzo del ciclo riguardante Nicolas Eymerich da Gerona, l’ormai celebre inquisitore del Tribunale del Sant’Uffizio. Il primo romanzo, Nicolas Eymerich, inquisitore (1994) ha vinto il Premio Urania, il più prestigioso premio italiano nel campo della fantascienza,a cui sono seguiti altri sette romanzi: Le catene di Eymerich (1995), Il corpo e il sangue di Eymerich (1996), Il mistero dell'inquisitore Eymerich (1996), Cherudek (1997), Picatrix, la scala per l'inferno (1998), Il castello di Eymerich (2001), Mater terribilis (2002).

In La luce di Orione, l’inquisitore si trova ancora una volta a combattere contro mostri, malvagità e incubi di ogni sorta, e come di consueto le sue azioni influenzeranno un lontano (ma a noi vicino) futuro, mentre la soluzione degli enigmi presenti nella storia è da ricercare come sempre nell’anima nera degli uomini.

È interessante notare come in questo romanzo, per la prima volta, per costruire la sua narrazione Evangelisti si avvicini di più a tradizioni strettamente cristiane, ma la cosa più attraente è l’ambientazione: è il 1366, ed Eymerich finalmente abbandona la vecchia Europa per prendere parte ad una crociata (introdotta da Evangelisti nel mondo di Eymerich, ma mai avvenuta nella realtà storica, elemento invece consueto della scrittura dell’autore bolognese), trovandosi quindi a combattere con il coraggio, l’incrollabile fede, l’intolleranza assoluta nei confronti dei nemici della sua religione e le altre armi che gli sono abituali, il Male che alligna in una Costantinopoli descritta magnificamente in preda a una decadenza gibboniana.

Lorenzo Fattori

Valerio Evangelisti

Titolo: La luce di Orione

Editore: Mondatori, Milano 2007

Pagine: 334

Prezzo: € 15.50

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La ragazza dal cuore d’acciaio di Joe R. Lansdale

Un mancato giornalista – ma promettente ubriacone – che, da poco tornato dalla guerra in Iraq trova lavoro nel giornale della sua cittadina, il solito posto sperduto nel Texas orientale di Lansdale, che si ritrova ad aver a che fare con un omicidio misterioso che si trasforma in un incubo di violenza e depravazione a causa delle fregole del fratello, professore universitario e “pecora bianca” della famiglia. Il tutto, mentre cerca di dimenticare la ragazza che aveva lasciato per andare in guerra e che – mentre era in guerra – aveva lasciato lui.

Il tutto, nel solito registro solo apparentemente piano e lineare di Lansdale, in realtà come al solito capace di esplosioni comiche improvvise, di continui cambi di tono e understatement.

Il nostro eroe, che pure aveva deciso che con la violenza e la forza non voleva più averci a che fare, nel momento in cui gli rapiscono la sua nuova bella decide che forse è il caso di ricorrere di nuovo alle “competenze” acquisite in Iraq, e, aiutato da un ex commilitone sociopatico sconfigge gli psicopatici cui ha pestato i piedi e salva la sua ragazza, riportando una parvenza di ordine nel suo universo.

La trama assomiglia un po’ a quella di Il valzer dell’orrore, il romanzo di Lansdale pubblicato quest’estate, e come quello, ci ricorda ancora una volta che il Male esiste. Ma ci dice anche, alla maniera dello scrittore texano, che può essere sconfitto.

a.f.

Joe R. Landale

Titolo: La ragazza dal cuore d’acciaio

Editore: Fanucci, Roma, 2007

Pagine: 430

Prezzo: € 18,00

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L’allegra compagnia del sogno di James G. Ballard

Piloti ed ex piloti, macchine ed esseri volanti, il volo ha particolarmente ossessionato James Ballard negli anni Settanta. Un tema sui cui ha ricamato e disfatto trame inafferabbili come è sempre l’Io, storie ambientate in paessaggi abbacinanti collocati in quel vasto territorio esotico che è la sua mente. Nel segno di Icaro nascono in quegli anni diversi racconti come Sogni di volo (1974), Volo radente (1975) La città definitiva (1976) e il decennio si chiuse con questo romanzo uscito nel 1979 e finora inedito in Italia. La storia, in breve, prende le mosse dal furto di un Cessna compiuto da Blake (difficile non pensare al visionario William Blake), un ex studente universitario non laureatosi, che ha smarrito la vocazione ecclesiastica ed è anche un ex scrittore di porno.

Ossessionato dal volo, si fa assumere all’aeroporto di Londra dove, appunto ruba l’aereo. Il tempo di prendere quota e vola giù nel Tamigi a Shepperton, tipico scenario ballardiano: corsi d’acqua, una superstrada che cinge il tutto, personaggi borderline, uno studio cinematografico. Blake vola giù ma sopravvive all’impatto miracolosamente. Cerca di lasciare la città che misteriosamente lo trattiene. Da questo momento in avanti la storia procede di meraviglia in meraviglia in un crescendo orgiastico/panteistico, un progressivo ampliarsi delle coscienze (le porte della percezione) e la ri-creazione del paesaggio. Insomma, questo è Assurdo universo ma rivisitato fin giù, in fondo. Dove? Ovvio, nell’inner space.

g.f.

James G. Ballard

Titolo: L’allegra compagnia del sogno

Editore: Fanucci Editore, Roma 2007

Pagine: 256

Prezzo: € 16,00