La notte del Drive-in 
(Drive-in 1 e Drive-in 2 - Not just one of them sequel)
 
1988 e 1989
di Joe R. Lansdale
Eiunaudi, 2004
pag. 237
Euro 12,00

 





 
La notte del Drive-in (Drive-in 1 e Drive-in 2 - Not just one of them sequel, 1988 e 1989)
di Joe R. Lansdale


Ci sono due categorie di scrittori: quelli che - con varianti più o meno significative - scrivono lo stesso romanzo nel corso di tutta la loro carriera e quelli che invece si divertono a spiazzare, ad ogni nuovo libro, pubblico e critica. Joe R. Lansdale non solo appartiene a questa seconda categoria di autori, ma ha creato un vero e proprio spartiacque: c’è un prima e un dopo Lansdale. Lo si ama o lo si odia. Non ci sono mezze misure.

Dopo essere stato etichettato come autore splatterpunk per i suoi primi racconti intrisi di sangue e violenza, Lansdale pubblica nel 1980 il suo primo romanzo: Atto d’amore (Act of Love), ma raggiunge la popolarità soprattutto con i due brevi romanzi Drive-in 1 e Drive-in 2 - Not just one of them sequel, pubblicati in Italia da Urania e ora riproposti in un unico volume da Einaudi, nella collana Stile Libero, con il titolo La notte del Drive-in.

Immaginatevi il più grande drive-in mai esistito: l’Orbit. Siamo in Texas, è un venerdì sera e l'Orbit è stipato di gente che sgomita per popcorn e Coca-Cola, pregustando la Grande Nottata Horror, ossia un’abbuffata di b-movies. Ma sul più bello, il drive-in stesso si trasforma in un film dell'orrore. Una strana e buffa meteora sorvola il drive-in e gli spettatori diventano involontari ed esterrefatti protagonisti di una realtà ai limiti dell’inverosimile. Nell'Orbit trasformato in lager una folla istupidita, imbarbarita, è costretta per settimane a nutrirsi di schifezze e vedere senza interruzione La notte dei morti viventi, sotto la sferza del mostruoso Re del Popcorn, sintesi di tutti gli orrori dell'ossessione al consumo. In Drive-in 2, il secondo romanzo, ritroviamo gli stessi protagonisti aggirarsi in un paesaggio irriconoscibile: dopo l'Orbit e i suoi dèi dementi qualcosa è definitivamente cambiato, sul pianeta Terra.

Leggere questo romanzo dello scrittore americano è un po’ come andare al luna park: vi terrorizzerà come quando entrerete nella casa degli orrori, vi pomperà adrenalina pura come un giro sull’ottovolante, vi farà divertire come un giro sulla ruota panoramica e vi abbaglierà con le sue mille luci.

È impossibile per il lettore prevedere cosa accadrà ai protagonisti nella pagina successiva. La visionarietà, l’immaginazione di questo scrittore si esprimono al meglio in queste pagine: Lansdale sembra quasi tornare bambino e raccontarci con i suoi occhi il proprio universo di fate e mostri, di realtà e fantasia.

La prosa dello scrittore texano è asciutta, sincopata. Non stanca leggerlo, anzi si è totalmente presi dalle sue brevi e ritmate frasi. Lansdale ha un grande dono: saper tratteggiare con poche parole una situazione, anche la più assurda, o un personaggio – anche il più improbabile - e renderlo agli occhi del lettore credibile quanto la realtà che ci circonda. O forse quella cruda e violenta realtà che ci narra in questo romanzo è già intorno a noi e Lansdale ci ha solo tolto il velo che avevamo sugli occhi.


 

Recensione di Carmine Treanni