La fantascienza indaga
confini e alterità

Un equipaggio fonda due comunità su altro pianeta, ma è difficile capire chi è libero e chi è prigioniero. È La forma che mi ha dato (Coconino Press) di Lorenzo Ghetti.

Com’è profondo il mare…
nell’opera di Dante Alighieri

Argomento sterminato, affascinante, ricco di implicazioni letterarie e filosofiche, la figura, geografica e simbolica, del mare nell’opera dantesca viene affrontata sistematicamente da Donato Pirovano in Dante e il mare (Donzelli).

Un viaggio tra fontane, 

sorgenti e giardini

La storica e antropologa María Belmonte indaga in Al tempo dei giardini (Touring) il ruolo dell’acqua dall’antica Grecia alla Roma barocca, passando per la civiltà romana e il Rinascimento italiano.

L’inatteso, ancora

Jacques Derrida e l’ereditare

Testo visionario riguardo al nostro infausto presente, Spettri di Marx di Jacques Derrida viene ripubblicato da Raffaello Cortina. Dopo oltre trent’anni continua a interrogarci su presenze irrisolte, malesseri permanenti e urgenze.

Fuori, un possibile sguardo
dentro Goliarda Sapienza

Ispirato ai romanzi L’università di Rebibbia e Le certezze del dubbio di Goliarda Sapienza, Fuori! Di Mario Martone è un un racconto di formazione e rinascita tra ricerca d’identità e resistenza.

Tradurre: viaggiare
tra echi di scrittura

Nei quattordici saggi che compongono Perché l’italiano. Storia di una metamorfosi (Einaudi), la scrittrice Jumpa Lahiri riflette sulla traduzione e sul processo di metamorfosi che coinvolge l’opera e l’autrice stessa.

Da frammento a sistema,
una pedagogia della sintesi

Attraverso l’aforisma, in Semi di saggezza (Raffaello Cortina), Edgar Morin sfida l’inerzia cognitiva della società mediatizzata. Una sintesi in grado di reinventare la forma teorica come pratica di resistenza culturale.

Quando il mito si fa carne
nell’apocalisse primordiale

Termina con I Divisi (Safarà) l’immaginifica Trilogia del Vorrh di Brian Catling. Tornano le creature dei primi due romanzi e ne entrano in scena di nuove nella cornice visionaria dell’antica foresta.

I sudari di David Cronenberg
e il fallimento della tecnica

Corpo, protesi, identità: dallo spunto dichiaratamente autobiografico, il regista canadese riflette sul proprio cinema in The Shrouds – Segreti sepolti, offrendo un’ulteriore riflessione sul nostro rapporto con le tecnologie.